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Accesso abusivo a sistemi informatici e violazione della corrispondenza: la parola alla Cassazione.

CLICCA QUI PER CONSULTARE L’ORDINANZA n. 23158/2025 DELLA CORTE DI CASSAZIONE

Con la sentenza numero 23158/2025, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi sul tema dell’accesso abusivo ai sistemi informatici e sulla tutela della riservatezza della corrispondenza elettronica in ambito lavorativo.

Nel caso esaminato, i giudici hanno confermato la condanna di un amministratore IT che ha monitorato in modo sistematico la posta elettronica di un collega designato per un incarico dirigenziale, sfruttando le proprie credenziali per accedere alle comunicazioni senza autorizzazione. Un intervento invasivo che ha comportato sia l’accesso abusivo sia la violazione della privacy, aggravato ulteriormente dalla modifica delle credenziali di accesso con l’intento di escludere il legittimo titolare della casella.

Le condotte contestate rivelano una serie di violazioni significative. L’elevato numero di email scaricate, superiore a millecinquecento, evidenzia un’azione estesa e indiscriminata. A ciò si aggiunge l’assenza di un’adeguata informativa preventiva rivolta ai lavoratori, che avrebbe potuto rendere trasparente l’eventuale attività ispettiva e garantire il necessario equilibrio tra la libertà d’impresa e la tutela della dignità individuale.

In un contesto sempre più digitale, la Suprema Corte ha ribadito che i controlli sui dipendenti sono ammissibili solo se improntati a criteri di proporzionalità, ragionevolezza e trasparenza. Ne deriva che eventuali verifiche devono essere mirate e giustificate da sospetti concreti, con riferimento a dati raccolti dopo l’emersione del sospetto stesso, escludendo ogni logica di sorveglianza preventiva o generalizzata.