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Con la sentenza n. 11154/2025, la Corte di Cassazione ha sottolineato che è passibile di licenziamento un dipendente che, durante un periodo di malattia, svolga attività ludiche in grado di compromettere o ritardare — anche solo potenzialmente — la guarigione.
Nel caso esaminato, i giudici hanno accertato che il lavoratore, nonostante un problema al braccio destro e le prescrizioni mediche che imponevano riposo e immobilizzazione dell’arto, era stato visto impegnato in diverse attività senza indossare il tutore. Tali comportamenti avrebbero potuto aggravare le sue condizioni di salute, annullando la possibilità di rientro in tempi brevi.
La Cassazione ha ribadito che, durante l’assenza per malattia, non esiste un divieto assoluto di svolgere altre attività. Tuttavia, il compimento di attività incompatibili con lo stato di salute può giustificare il licenziamento, se risulta sufficiente a far presumere l’inesistenza dell’infermità dichiarata o se comporta un rischio di pregiudizio o ritardo nella guarigione.