Ecco alcune delle domande più frequenti rivolte dalle aziende sul tema del licenziamento per giusta causa e giustificato motivo.
Cosa succede se nella lettera di licenziamento per giustificato motivo non si specifica la motivazione?
La contestazione dell’illecito disciplinare, a maggior ragione nel caso in cui comporti un provvedimento così drastico quale il licenziamento, deve essere precisa e circostanziata. Non vi sono altre soluzioni a meno che nell’intimazione di licenziamento non siano stati dedotti motivi economici e che si possa darne prova. Il consiglio, soprattutto per le piccole imprese, è di avvalersi dell’ausilio di un professionista qualora si intenda procedere al licenziamento di un dipendente ed in ogni caso muovere ogni contestazione sempre per iscritto.
E’ possibile licenziare il dipendente per violazione del dovere di fedeltà?
L’art.2105 del codice civile prevede tre specifiche ipotesi di violazioni del dovere di fedeltà che si concretizzano in: divieto di concorrenza, divieto di divulgazione di notizie e divieto di uso pregiudizievole delle notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa.
Il dovere di fedeltà, tuttavia, presenta un contenuto molto più ampio, specificandosi in un’obbligazione di contenuto positivo e dovendosi contemperare con le regole generali di correttezza e buona fede di cui agli articoli 1175 e 1375 del Codice Civile.
Ne discende che il lavoratore deve astenersi non solo dai comportamenti espressamente vietati, ma anche da tutti quelli che per la loro natura e le loro conseguenze appaiono in contrasto con gli interessi del datore di lavoro, arrecandone pregiudizio e creando situazioni di conflitto con le finalità e gli interessi dell’impresa stessa.
Il dovere di fedeltà, tuttavia, presenta un contenuto molto più ampio, specificandosi in un’obbligazione di contenuto positivo e dovendosi contemperare con le regole generali di correttezza e buona fede di cui agli articoli 1175 e 1375 del Codice Civile.
Ne discende che il lavoratore deve astenersi non solo dai comportamenti espressamente vietati, ma anche da tutti quelli che per la loro natura e le loro conseguenze appaiono in contrasto con gli interessi del datore di lavoro, arrecandone pregiudizio e creando situazioni di conflitto con le finalità e gli interessi dell’impresa stessa.
Si può licenziare una dipendente per falsa malattia?
Qualora l’assenza per malattia sia pretestuosa essa costituisce giusta causa o giustificato motivo di licenziamento; in tali casi, tuttavia, è opportuno potersi garantire idonei elementi di prova, non risultando sul punto sempre esaustive ed efficaci le sole assenze documentate in occasione delle visite fiscali. Spesso in questi casi le aziende ricorrono all’ausilio di agenzie investigative.
Si può essere licenziati per un doppio lavoro?
Nei rapporti di lavoro privati, a meno che non sia prevista una prestazione in esclusiva, il lavoratore può svolgere altra attività lavorativa sempre che essa non sia in concorrenza con il datore di lavoro e non ne pregiudichi il rendimento.
Cosa fare se la dipendente fa spesso telefonate private sul posto di lavoro?
Per quanto concerne l’uso del cellulare durante l’orario di lavoro, il datore di lavoro può sancirne il divieto mediante regolamento aziendale, limitandone l’uso alle pause dal lavoro. Senz’altro la condotta del lavoratore, in presenza di una espressa previsione del divieto nel regolamento, potrebbe costituire un illecito disciplinare grave, soprattutto se valutato in riferimento alle conseguenze dell’uso continuo del cellulare sul rendimento.
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