Sentenza che ha riconosciuto la responsabilità 231 dell’ente per il reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata.
I giudici hanno valutato il Modello 231 adottato dalla società come generico e lacunoso perché non sono state adottate e cautele organizzative e gestionali per prevedere la commissione dei reati, tra cui quello di gestione abusiva di rifiuti, rispetto al quale era unicamente previsto che le attività di gestione dei rifiuti sono gestite conformemente alle normative vigenti. È dunque possibile muovere il rimprovero alla società di non aver adottato le cautele organizzative e gestionali per prevenire la commissione di reati nell’interesse dell’ente.
COMMENTO
a cura di Marilena Guglielmetti – Investigatore Criminologo
Lucrare a danno dell’ambiente e degli utenti rappresenta un reato che si traduce nel vantaggio di non avere implementato un modello organizzativo corretto ed efficace. Anche in questo caso la suprema Corte sanziona la persona giuridica e i suoi vertici per avere dolosamente risparmiato a danno di terzi, favorendo reati ambientali di rilievo.