La Corte di Cassazione, con sentenza n. 20236 del 23 giugno 2022, è tornata sulla natura e l’ambito di applicazione dell’art. 125 CPI, ricordando in particolare come per le controversie soggette alle norme generali anteriori al codice della proprietà industriale, il risarcimento del danno da contraffazione possa essere determinato su base equitativa, ai sensi degli artt. 1226 e 2056 c.c., facendo ricorso al criterio della royalty ragionevole, anche a discapito del criterio degli utili del contraffattore.
COMMENTO
a cura di Marilena Guglielmetti – Investigatore Criminologo
Una pronuncia che sottolinea come nella ricostruzione del danno e quindi del danno risarcibile occorra la prova certa. Poterlo dimostrare con un criterio assodato del “più probabile che non” consente una più semplice dimostrabilità presso le aule dei Tribunali attraverso anche l’impiego di investigazioni economiche, utili nella determinazione del quantum risarcibile.