Elena Genovese
Case Analyst – Direzione Investigativa Axerta

 


Si sente parlare frequentemente di sicurezza sul lavoro. Ma che cos’è la sicurezza sul lavoro? La ratio che sta alla base del Testo Unico sulla salute e sicurezza dei lavoratori (D. Lgs. 81/2008) è quella di mettere tutti coloro che lavorano nella condizione di poter svolgere la propria attività lavorativa in sicurezza, senza essere esposti a rischio di incidenti o malattie professionali. L’obiettivo è pertanto quello di evitare o ridurre al minimo l’esposizione dei lavoratori ai rischi insiti nell’attività lavorativa svolta, per poter evitare infortuni o incidenti o addirittura decessi.
Il datore di lavoro, oltre ai noti obblighi normativi cui è sottoposto, riveste sicuramente un ruolo importante nell’applicazione delle procedure e della formazione dei propri lavoratori in ambito di sicurezza sul lavoro.

Anche il D. Lgs. 231/2001 contiene una disciplina tesa alla responsabilizzazione delle imprese in merito ai danni subiti dai dipendenti in sede lavorativa. In tema di incidenti sul lavoro la prevenzione assume grande rilevanza. Un evento di questo tipo, infatti, può compromettere irrimediabilmente l’impresa sia a livello finanziario che reputazionale, ma soprattutto è essenziale tutelare i lavoratori prevenendo ogni tipo di illecito che provochi incidenti gravi, perfino mortali, all’interno dell’azienda.

Oltre all’adozione del modello organizzativo deve essere, quindi, assicurata l’applicazione concreta di tutte le misure in esso previste, il suo mantenimento nel tempo ed il continuo adeguamento dello stesso.

D’altro canto, anche i lavoratori stessi sono tenuti a osservare le disposizioni di legge e aziendali relative alla sicurezza e alla salute, nonché tutelare la propria incolumità e quella dei colleghi.

Ciò non di meno possono verificarsi infortuni. L’infortunio è un episodio che si verifica sul posto di lavoro e che causa a un lavoratore danni fisici e/o psichici che impediscono a costui di continuare a lavorare per un periodo più o meno lungo. Altra tipologia di infortunio è quella definita in itinere, ossia quando occorre durante il tragitto casa-lavoro o una trasferta.
Vi è inoltre da tenere presente che l’infortunio comporta delle conseguenze, anche penali, per il datore di lavoro; la società infatti può essere esposta all’azione da parte dell’INAIL volta al recupero delle somme pagate al dipendente ma anche essere chiamata in causa dallo stesso dipendente con una richiesta di risarcimento del danno subito.

Tuttavia, che cosa succede se la società datrice di lavoro riceve precise segnalazioni relative a un comportamento scorretto tenuto dal dipendente in costanza di infortunio?

Lo stato di infortunio di per sé non comporta l’impossibilità assoluta di svolgere qualsiasi attività, ma rileva la compatibilità della condotta tenuta durante il periodo di infortunio con il regolare percorso di guarigione che non deve risultare pregiudicato.

Il lavoratore quindi che durante l’assenza dal lavoro per infortunio svolga attività incompatibili con il suo stato di salute e tali da pregiudicare o ritardare la guarigione e il ritorno in servizio, legittima il licenziamento per giusta causa per grave lesione del vincolo fiduciario.

In definitiva è legittimo procedere al licenziamento per giusta causa, purché adeguatamente supportato dalla raccolta di un compendio probatorio, per violazione degli obblighi di diligenza e correttezza qualora l’attività svolta in costanza di infortunio sia incompatibile con lo stato di salute del lavoratore e idonea a pregiudicare la guarigione e il rientro in servizio del medesimo.

E che cosa può fare l’azienda datrice di lavoro se viene citata in giudizio per la richiesta di risarcimento danni a seguito dell’infortunio e contestualmente riceve segnalazioni o ha precisi riscontri che il dipendente tiene comportamenti incompatibili con le pretese avanzate?

In tal caso, l’azienda ha la necessità di documentare come alcune condotte tenute dallo stesso dipendente siano strumentali a procurarsi un ingiusto profitto con conseguente danno per la stessa società datrice di lavoro.

L’azienda ha in sostanza l’esigenza, anche in questo caso, di raccogliere un compendio probatorio per resistere o mitigare le richieste di risarcimento danni avanzate dal dipendente.

Axerta, da 60 anni, offre consulenza investigativa anche in questi specifici ambiti con l’obiettivo di rispondere ai bisogni di tutela delle aziende, garantendo una raccolta prove consapevole e mirata che confluisce in una relazione finale redatta da esperti giuristi e utilizzabile in giudizio.

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